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5 gennaio 1941

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Auguri "capo", oggi sono settanta ... ti voglio bene. Io e Mariko ti abbiamo festeggiato con la torta e il Ferrari che ti piaceva tanto. Mi manchi papà ... qui va tutto bene, la casa, il lavoro, io sono cambiato, migliorato, stai tranquillo ce la faccio. "Salto i fossi per il lungo" come te, guardo avanti e non mi scompongo ... incredibile vero ??? Ieri è venuta a trovarmi una giornalista de "La Settimana" per chiedermi di te, di com'eri. Scriverà un articolo su di te, che verrà pubblicato venerdì 7 gennaio, sei contento ? Io tantissimo, sei famoso adesso. Ciao papà, buon compleanno.

Comunicazione importante per Luciano Bottiani.

“Da grande no fumerò mai” ti ricordi? Te l'avevo scritto su di un biglietto a 5 o 6 anni. Tu lo conservi ancora nel portafogli da ormai 31 o 32 anni. Hai visto papà? Ho mantenuto la promessa. Ti lascio una copia di questo ricordo e alcune fotografie per farti compagnia: c'è la mamma, ci sono io che sorrido, io e Mariko (così non ti preoccupi e stai tranquillo; non sono da solo) ed io e te che ci teniamo la mano sul letto d'ospedale al Camelot. Ti do i tuoi occhiali, così puoi leggere bene quello che ti scrivo. Dato poi che ultimamente mi cercavi sempre al telefono, ti do anche un biglietto da visita della tua “bottega” la Vulcanizzazione Moderna di Bottiani Luciano & C. S.n.c. e il mio numero di cellulare, così se mi cerchi sai dove trovarmi. Papà non riesco ad immaginare che ora tu non ci sia più, qui con me. Oggi però sono più forte, non sarò più “tragicomane” come mi dicevi sempre e migliorerò il mio caratteraccio, che tu dicevi essere come quello di...

Ciao papà.

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25 dicembre 2010 h. 22:40 papà se n'è andato. Oggi pomeriggio dopo che ti ho aiutato a sistemarti nel letto mi hai guardato con gli occhi pieni d'amore, da bambino e mi hai accarezzato la fronte, con la mano gonfia e debole, ma calda e dolce come non mai … Io ti ho detto: “va beh, ho un po' di rughe, fa niente.” Tu mi hai guardato come per dirmi: “ti volevo accarezzare e ringraziare per tutto l'amore che mi dai” … o così mi piace immaginare … Quando ti ho lasciato per tornare a casa a dormire un po' mi hai guardato leggermente deluso che non restassi lì con te, ma, con la benevolenza di sempre mi hai detto: “Vai, vai” forse sicuro di rivedermi l'indomani. Ti amerò per sempre “capo” … mi mancherai tantissimo … Ciao papà Luciano.

Buon Natale.

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Tanti auguri da Andrea e Luciano: noi ci siamo.

Mi vuoi bene ?

Le parole scritte qui si riferiscono alla giornata di ieri: mercoledì 22 dicembre 2010. Oggi sei sveglio papà. E' stata una giornata un po' agitata. Dopo averti aiutato a girarti nel letto per alleviarti il mal di schiena, ti ho preso il gelato al caffè che volevi, ti ho aiutato a pranzare (volevi la polenta, ma c'era solo il purè col ragù), a cenare con una bella tazza di latte che ti piace tanto, ti ho stretto le mani, che non mi hanno mai picchiato ma solo accarezzato ed ho ascoltato il tuo respiro uscire dalle labbra che mi hanno sgridato, ma mai spaventato. Verso sera, prima di tornare a casa e lasciarti un po' con Francesca che ti è venuta a trovare, mi sono avvicinato e ti ho chiesto: “Allora mi vuoi un po' bene ?” Prima con un filo di voce, poi con un po' di sforzo mi hai risposto: “Molto !”con lo sguardo innocente che hai quando dici qualcosa in cui credi veramente. “ Anche io ti voglio bene” ti ho detto prima di baciarti sulla fronte. Mi sono chinato ...

Camminiamo insieme.

Io sono qui con te papone. Ti sono vicino e ti guardo respirare a fatica per poi dormire un po', dolcemente. So che tra poco ci lasceremo e volevo scriverti che ti amo tanto, che sei la migliore persona che conosco. So che la tua più grande preoccupazione è il mio futuro ed io non ti deluderò più, sarai orgoglioso di me. Vi amo tanto, tu e mamma. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, per avermi voluto bene tantissimo … non ti dimenticherò mai … Ora tu e la mamma vivrete in me per sempre, nei miei gesti, nelle mie debolezze e nella mia nuova forza. Sono orgoglioso di essere vostro figlio e di aver vissuto con voi fino in fondo. Stasera io e Giuseppe abbiamo pregato per te, poi mi ha ricordato di quanto mi volevi bene … grazie papà. Mi hai aiutato sempre, non mi hai mai abbandonato, ti sei stancato tanto … per me … ora io ci sono, vivrò per te … ciao capo … adesso puoi riposare.

Io e te.

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Scusami papà se non sono stato quello che volevi tu, se mi sono perso, arreso, se non mi sono impegnato, se non ti ho dato le soddisfazioni che ti aspettavi da me, anche per la mia serenità. Non riesco a credere che te ne stai andando. Ti vedo ogni giorno più debole, che muovi le gambe a fatica, anche se forse sai che non camminerai mai più ... Non posso nemmeno abbracciarti e stringerti forte per proteggerti dal dolore, perché ti farei solo più male ... Ti bacio sempre sulla fronte prima di lasciarti, la sera al Camelot e sento i tuoi capelli che sono più morbidi e così bianchi … vedo i tuoi occhi farsi opachi e cercare tutto ciò che non riesco a darti: il sollievo della guarigione e una risposta a tutto quello che ti sta accadendo. Sono impotente e darei la mia vita per te. Tu sei tutto per me, quell'amore incondizionato che non si ripeterà mai più nella mia vita. C'è scritto "Famiglia Bottiani" vicino alla porta della nostra stanza, siamo noi...

Bac

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Bac, con la “c” dolce, come in “bacio” ma senza “io”, in arte Luca Frontini. Ho conosciuto Luca più di 10 anni or sono. Abbiamo trascorso, insieme ad altri 8/9 malcapitati, l'anno del servizio civile alla Biblioteca di Tradate. Un anno per me ricco di piacevoli ricordi e nuove amicizie. Luca aveva finito il servizio qualche mese prima di me, lasciandomi il ricordo di un ragazzo sempre sereno, tranquillizzante, sognatore, attivo e molto attento alla vita intorno a sé. Non ci si vedeva da qualche mese quando, sotto le feste di Natale, noto un pacchetto nella cassetta della posta. Lo apro e ci trovo una piccola cornice in legno con una bella foto di un tramonto rosso e caldo, sul retro una semplice dedica : NATALE '98 BAC. Ancora adesso tengo sopra i miei libri più cari questo bel regalo, che mi ricorda come al mondo ci siano persone pure come Luca. Grazie Bac, la tua foto mi seguirà certamente in tutte le case che abiterò. Luca adesso fa il fotografo; questo è ...

Megumi Kato.

Megumi Kato 加藤愛 ( かとう めぐみ ) è una cantante giapponese bravissima. Ha inciso per ora un album e si esibisce spesso live con la chitarra acustica. Adoro tutte e dico tutte le cover che interpreta, da ascoltare assolutamente. Di seguito Kaze Ni Naru - 風になる da Neko No Ongaeshi - 猫の恩返し (del maestro Miyazaki) e Lupin III – ルパン三世 . Buona visione e ascolto.

Ciao Sbirulino ...

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Sbirülin della Mondaini ! Così mi chiamava il nonno quando veniva a trovarmi a casa. Mia mamma mi ricordo portava un caschetto biondo e occhialoni da sole alla Mondaini, anche se io avrei preferito vederla truccata da Sbirulino, va beh! Con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini se ne va per me un'epoca irripetibile di televisione, varietà e cinema. Insieme a loro ricordo i volti di tanti personaggi dello spettacolo che riempivano le mie serate in famiglia davanti alla TV: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Alberto Sordi, Nino Manfredi (che per me sarà sempre Mastro Geppetto), Rita Pavone, Corrado, Gino Bramieri, Macario (indimenticabile nella pubblicità del panettone Galup) e molti altri. Di Raimondo e Sandra la prima immagine, o meglio video, che mi torna alla mente è la sigla di chiusura della trasmissione “Noi … no”, “Ma quant'è forte Tarzan”. Quanti ricordi affiorano adesso che ho 37 anni su quegli anni dell'infanzia, trascorsi con S...