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Visualizzazione dei post da 2011

La rosa di Mariko.

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Oggi è venuta a trovarmi, come cliente, la zia di una mia cara amica. Si chiama Armanda e abita nel palazzo accanto alla mia casa. Prima di andarsene abbiamo chiacchierato un po' e il discorso è finito sulla mia morosa Mariko. Le ho raccontato di come sia stata vicina a me e mio padre in questi anni, di quanto sia importante ed unica per me. Un momento che abbiamo vissuto io Mariko insieme ha poi scatenato un dolce pianto commosso di Armanda. Beh, lo voglio raccontare qui. “ Il giorno dopo la morte di mio padre mi sono alzato presto e mi sono messo a scrivere una lettera che volevo lasciare a lui, insieme a delle foto. Ci siamo poi recati all'hospice dove era allestita la camera ardente, per dare l'ultimo saluto a papà. Prima di andarsene dai nostri occhi ho voluto consegnargli la lettera e le fotografie. Mariko si è avvicina, ha preso una rosa dai fiori che avevamo preparato per lui e gliel'ha messa sul cuore. L'ho ringra

Pisolino che mi combini ?

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13 giugno 2011 Mamma, papà dove siete ? Oggi mi mancate così tanto, così intensamente. Mi sono appisolato un attimo e al mio risveglio vi cercavo, vi sentivo come se foste nella stanza accanto. Avevo la sensazione di potermi alzare dal divano, venire in cucina e trovarti lì a preparare la cena, mamma. Ero convinto che papà tu fossi giù in officina ed ero pronto a venire da te, per rassicurarmi che c'eri ... Sarà che stamattina sono andato a votare per i referendum nella mia vecchia scuola elementare. All'uscita è riaffiorata la sensazione di tranquillità che provavo da piccolo uscendo da scuola, quando sapevo che c'era la mamma pronta ad aspettarmi, per portarmi a casa. Ho sentito l'odore delle matite colorate, dei gessi, dei quaderni e dell'erba appena tagliata. Ho invidiato quell'alunno con la blusina, che guardava ogni tanto fuori dalla finestra ed amava vedere il susseguirsi delle stagioni colorare i campi di grano e gli alberi

Trentadue meno uno.

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Domani dovrò farmi togliere un dente. Una parte di me se ne andrà. Ho condiviso tanto col mio dente. Prima era uno dei trentadue, ma ora è lui, il molare che se ne andrà per sempre per trasformarsi in chissà che cosa, in un lontano futuro. Lascerà un bel buco nella mia bocca … un vuoto che verrà riempito nei miei pensieri ogni volta che la lingua, orfana del malaugurato dente, andrà a cadere proprio lì, dove era solita trovarlo. Lo cercherà invano. Al suo posto tra molti mesi arriverà un sostituto, artificiale, nuovo di zecca, che cercherà di farsi amare come quello vecchio. Presto mi abituerò a lui, ma il ricordo di tante masticate e sedute dal dentista insieme, non si cancellano così facilmente. Questa sarà la nostra ultima notte insieme. Ceneremo con pollo e spinaci, ci godremo l'ultimo boccone. Ci concederemo forse un po' di cioccolato, per addolcire questi ultimi momenti insieme. Faremo insieme un ultimo sorriso, che tanto ci manca in questi gio

Domenica mattina onirica.

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Questa notte ho sognato dell'amore di due donne, giapponesi, una sui 40 anni e l'altra più giovane, 25 o 26 anni. Nel sogno si conoscono in un tempio shintoista o buddista, non ricordo bene. Le vedo amarsi in un'immagine sfocata dalla luce filtrata dai fusuma (le  porte  scorrevoli decorate tipiche della casa tradizionale giapponese). Sono nude con gli occhi chiusi, coccolate dalla pace dei loro sensi, abbandonate l'una all'altra in un quadro dai contorni e colori delicatissimi. Quella che mi fa uscire dal sogno è l'immagine di un loro album di fotografie, di una vacanza al mare, forse ad Okinawa. Sono le tipiche foto delle vacanze, con facce buffe, autoscatti, inquadrature subacquee, sorrisi, abbracci e strambe foto dei piedi con lo smalto vivace. Sono insieme, a consolidare il loro legame e pronte a partire per la vita insieme. Mi sono svegliato commosso e tranquillizzato da questa immagine. Così mi sono messo a scrivere. Ho alzato tu

4 aprile 2011

Questa mattina mentre rientravo a casa dalla lavanderia ho notato un annuncio funebre ( che non guardo mai ) con su scritto un nome familiare: Franco …... ( non riporto il cognome ovviamente per privacy ). Parcheggio l'auto per controllare, è proprio lui, il mio ex-compagno delle elementari. Di lui ho un ricordo vago, so che viveva vicino casa mia e lavorava col padre in un distributore di benzina. A scuola non era molto bravo, anzi mi pare fosse uno di quelli che si diceva fossero “gli ultimi della classe”, questa è l'immagine più remota che mi sia rimasta nella mente. Poi mi ricordo di averlo intravisto lavorare col padre nella stazione di servizio che costeggia la strada che spesso faccio per andare a ….... Ho saputo da un mio cliente che suo padre era morto tre o quattro anni fa. Prima di pranzo mi sono pure recato alla chiesa della mia parrocchia per vedere quando fosse il funerale: oggi alle 15:00. Pensieroso se andarci o meno sono tornato a casa. Sono rimasto al lavoro p

"Snowboard"

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27 Aprile 2011, h. 17:04 piove, poca luce. Oggi sono particolarmente svogliato, la stanchezza dei mesi passati si fa sentire, appesantito dalla grande confusione che mi opprime in questi giorni. E' da un po' che mi piacerebbe dedicare un post ad uno sport che mi accompagna da tanti anni e che, ancora oggi è un punto fisso ed una salvezza, in molti casi, per me: lo snowboard. Parlare di questo sport per me è un argomento immenso, così voglio concentrarmi solo su quello che rappresenta per me, per essere il più sintetico possibile. Nei mesi scorsi mi sono imbattuto in un libro che dovrebbe aiutarmi nella ricerca del mio “talento”. L'autore mi era già noto, avendo letto tutti i suoi precedenti manuali. Si tratta di  Sebastiano Zanolli e il libro in questione è "Dovresti tornare a guidare il camino Elvis" . Si tratta di un testo che richiede di svolgere delle ricerche attive per poter proseguire nella lettura. La prima ricerca o “compito per la ser

がんばれ 日本 !

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Il Giappone è ferito, gravemente. Il paese che mi ha dato l'amore, la migliore accoglienza che possa ricordare, i momenti più sereni della mia vita è in ginocchio ... Non riesco ancora a razionalizzare su quello che sia accaduto: il terremoto violentissimo, il devastante tsunami e quello che oggi preoccupa di più, l'allarme nucleare. Dire che sono scosso è poco ... Mi fa male vedere le città rase al suolo e sentire continuamente dai media che la situazione sia molto grave. Spero vivamente che i prossimi giorni portino cambiamenti positivi e che l'incubo delle radiazioni rientri al più presto. Non posso immaginare un Giappone più sofferente di quello che è oggi. Sono confuso al pensiero di associare al Giappone le parole “mai più” … non ci voglio nemmeno pensare. Voglio credere che i Giapponesi ce la faranno, anche tra mille lacrime. Io sono con voi. Ganbare Nippon !!!!

5 gennaio 1941

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Auguri "capo", oggi sono settanta ... ti voglio bene. Io e Mariko ti abbiamo festeggiato con la torta e il Ferrari che ti piaceva tanto. Mi manchi papà ... qui va tutto bene, la casa, il lavoro, io sono cambiato, migliorato, stai tranquillo ce la faccio. "Salto i fossi per il lungo" come te, guardo avanti e non mi scompongo ... incredibile vero ??? Ieri è venuta a trovarmi una giornalista de "La Settimana" per chiedermi di te, di com'eri. Scriverà un articolo su di te, che verrà pubblicato venerdì 7 gennaio, sei contento ? Io tantissimo, sei famoso adesso. Ciao papà, buon compleanno.