Natale al mandarino.



Un anno difficile, inaspettato e traumatico, ma anche dolce e ricco di splendide sorprese, sta volgendo al termine.
Mai come in questo 2008 sono stato “presente” nella mia vita.
Posso dire che è stato l’anno dell’autocoscienza, un bel passo certamente.
In un periodo di forte crisi e scoramento sono riuscito a capire cosa mi piace, ciò che mi stimola a vivere. Tutte conferme, però assolutamente necessarie in questo passaggio della mia vita.
Ho cominciato ad amare veramente, o almeno con più consapevolezza che non in passato.
Credo un po’ di più nel futuro, ho incontrato tante persone nuove e stimolanti, che ho imparato a conoscere e frequentare.
Sono diventato un po’ più tranquillo, sicuramente grazie a Mariko; un risultato incredibile per me.
Nonostante le difficoltà non ho perso la concentrazione su di me, condizione indispensabile a oggi.
Ho perso il controllo per poi ritrovarlo, con nuove risorse ed energie.
Ho pianto, mi sono riempito il cuore con l’amore, ho dovuto fare un bilancio importante, fare i conti con la vita e la morte, con il passato e il presente, sono caduto e sto cercando di rialzarmi.
E’ dura, davvero …
Ieri sbucciavo un mandarino e il profumo che ne è uscito, oltre ad attaccarsi alle mie mani è penetrato nella testa e ha scovato ricordi dell’inverno di molti anni fa, della tranquillità domestica e della mia solitudine.
L’inverno sa di mandarino, del suo gusto che mi rimbalza indietro nel tempo, quando, come ancora oggi mi accade, guardo fuori dalla finestra e vedo il mondo che mi attira verso di sé, senza promettermi nulla, stimolandomi con tutto ciò che può accadere.
Da ateo non vivo questa pre-vigilia di Natale come un fedele, certo, però mi sento di augurare comunque a tutti di essere in simbiosi col mondo almeno in questi giorni.
Chiedo di pensare che nulla di tutto quello che abbiamo è scontato e garantito, ma è il frutto del caso o della collaborazione tra gli individui.
Chiedo di pensare solo per un momento a come potremmo vivere se tutti cooperassimo per proseguire nella vita, rispettando tutto quello che ci circonda.
Queste feste non fermeranno di certo il mondo, che continuerà a ignorarci e ad alternare vita e morte, salute e dolore come sempre e per sempre.
Queste feste non garantiranno a tutti la felicità, o la visione di un mondo migliore.
Dico questo per essere realista e stimolare veramente all’amore per la vita di tutto e tutti.
Cominciamo da noi stessi, pensando a cosa stiamo facendo nella nostra vita e ponendoci qualche domanda in più.
Io me ne pongo tutti i giorni e forse sbaglio, però credo che la libertà nasca prima di tutto dalla consapevolezza.
L’altro giorno tre comici Italiani hanno detto una cosa interessante alla TV: "le risposte di tutto le abbiamo qui vicino, a portata di mano, sul comò."

Commenti

Post popolari in questo blog

禅 (Zen)

La rosa di Mariko.

Si torna a sognare.