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Visualizzazione dei post da 2010

Comunicazione importante per Luciano Bottiani.

“Da grande no fumerò mai” ti ricordi? Te l'avevo scritto su di un biglietto a 5 o 6 anni. Tu lo conservi ancora nel portafogli da ormai 31 o 32 anni. Hai visto papà? Ho mantenuto la promessa. Ti lascio una copia di questo ricordo e alcune fotografie per farti compagnia: c'è la mamma, ci sono io che sorrido, io e Mariko (così non ti preoccupi e stai tranquillo; non sono da solo) ed io e te che ci teniamo la mano sul letto d'ospedale al Camelot. Ti do i tuoi occhiali, così puoi leggere bene quello che ti scrivo. Dato poi che ultimamente mi cercavi sempre al telefono, ti do anche un biglietto da visita della tua “bottega” la Vulcanizzazione Moderna di Bottiani Luciano & C. S.n.c. e il mio numero di cellulare, così se mi cerchi sai dove trovarmi. Papà non riesco ad immaginare che ora tu non ci sia più, qui con me. Oggi però sono più forte, non sarò più “tragicomane” come mi dicevi sempre e migliorerò il mio caratteraccio, che tu dicevi essere come quello di

Ciao papà.

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25 dicembre 2010 h. 22:40 papà se n'è andato. Oggi pomeriggio dopo che ti ho aiutato a sistemarti nel letto mi hai guardato con gli occhi pieni d'amore, da bambino e mi hai accarezzato la fronte, con la mano gonfia e debole, ma calda e dolce come non mai … Io ti ho detto: “va beh, ho un po' di rughe, fa niente.” Tu mi hai guardato come per dirmi: “ti volevo accarezzare e ringraziare per tutto l'amore che mi dai” … o così mi piace immaginare … Quando ti ho lasciato per tornare a casa a dormire un po' mi hai guardato leggermente deluso che non restassi lì con te, ma, con la benevolenza di sempre mi hai detto: “Vai, vai” forse sicuro di rivedermi l'indomani. Ti amerò per sempre “capo” … mi mancherai tantissimo … Ciao papà Luciano.

Buon Natale.

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Tanti auguri da Andrea e Luciano: noi ci siamo.

Mi vuoi bene ?

Le parole scritte qui si riferiscono alla giornata di ieri: mercoledì 22 dicembre 2010. Oggi sei sveglio papà. E' stata una giornata un po' agitata. Dopo averti aiutato a girarti nel letto per alleviarti il mal di schiena, ti ho preso il gelato al caffè che volevi, ti ho aiutato a pranzare (volevi la polenta, ma c'era solo il purè col ragù), a cenare con una bella tazza di latte che ti piace tanto, ti ho stretto le mani, che non mi hanno mai picchiato ma solo accarezzato ed ho ascoltato il tuo respiro uscire dalle labbra che mi hanno sgridato, ma mai spaventato. Verso sera, prima di tornare a casa e lasciarti un po' con Francesca che ti è venuta a trovare, mi sono avvicinato e ti ho chiesto: “Allora mi vuoi un po' bene ?” Prima con un filo di voce, poi con un po' di sforzo mi hai risposto: “Molto !”con lo sguardo innocente che hai quando dici qualcosa in cui credi veramente. “ Anche io ti voglio bene” ti ho detto prima di baciarti sulla fronte. Mi sono chinato

Camminiamo insieme.

Io sono qui con te papone. Ti sono vicino e ti guardo respirare a fatica per poi dormire un po', dolcemente. So che tra poco ci lasceremo e volevo scriverti che ti amo tanto, che sei la migliore persona che conosco. So che la tua più grande preoccupazione è il mio futuro ed io non ti deluderò più, sarai orgoglioso di me. Vi amo tanto, tu e mamma. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, per avermi voluto bene tantissimo … non ti dimenticherò mai … Ora tu e la mamma vivrete in me per sempre, nei miei gesti, nelle mie debolezze e nella mia nuova forza. Sono orgoglioso di essere vostro figlio e di aver vissuto con voi fino in fondo. Stasera io e Giuseppe abbiamo pregato per te, poi mi ha ricordato di quanto mi volevi bene … grazie papà. Mi hai aiutato sempre, non mi hai mai abbandonato, ti sei stancato tanto … per me … ora io ci sono, vivrò per te … ciao capo … adesso puoi riposare.

Io e te.

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Scusami papà se non sono stato quello che volevi tu, se mi sono perso, arreso, se non mi sono impegnato, se non ti ho dato le soddisfazioni che ti aspettavi da me, anche per la mia serenità. Non riesco a credere che te ne stai andando. Ti vedo ogni giorno più debole, che muovi le gambe a fatica, anche se forse sai che non camminerai mai più ... Non posso nemmeno abbracciarti e stringerti forte per proteggerti dal dolore, perché ti farei solo più male ... Ti bacio sempre sulla fronte prima di lasciarti, la sera al Camelot e sento i tuoi capelli che sono più morbidi e così bianchi … vedo i tuoi occhi farsi opachi e cercare tutto ciò che non riesco a darti: il sollievo della guarigione e una risposta a tutto quello che ti sta accadendo. Sono impotente e darei la mia vita per te. Tu sei tutto per me, quell'amore incondizionato che non si ripeterà mai più nella mia vita. C'è scritto "Famiglia Bottiani" vicino alla porta della nostra stanza, siamo noi

Bac

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Bac, con la “c” dolce, come in “bacio” ma senza “io”, in arte Luca Frontini. Ho conosciuto Luca più di 10 anni or sono. Abbiamo trascorso, insieme ad altri 8/9 malcapitati, l'anno del servizio civile alla Biblioteca di Tradate. Un anno per me ricco di piacevoli ricordi e nuove amicizie. Luca aveva finito il servizio qualche mese prima di me, lasciandomi il ricordo di un ragazzo sempre sereno, tranquillizzante, sognatore, attivo e molto attento alla vita intorno a sé. Non ci si vedeva da qualche mese quando, sotto le feste di Natale, noto un pacchetto nella cassetta della posta. Lo apro e ci trovo una piccola cornice in legno con una bella foto di un tramonto rosso e caldo, sul retro una semplice dedica : NATALE '98 BAC. Ancora adesso tengo sopra i miei libri più cari questo bel regalo, che mi ricorda come al mondo ci siano persone pure come Luca. Grazie Bac, la tua foto mi seguirà certamente in tutte le case che abiterò. Luca adesso fa il fotografo; questo è

Megumi Kato.

Megumi Kato 加藤愛 ( かとう めぐみ ) è una cantante giapponese bravissima. Ha inciso per ora un album e si esibisce spesso live con la chitarra acustica. Adoro tutte e dico tutte le cover che interpreta, da ascoltare assolutamente. Di seguito Kaze Ni Naru - 風になる da Neko No Ongaeshi - 猫の恩返し (del maestro Miyazaki) e Lupin III – ルパン三世 . Buona visione e ascolto.

Ciao Sbirulino ...

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Sbirülin della Mondaini ! Così mi chiamava il nonno quando veniva a trovarmi a casa. Mia mamma mi ricordo portava un caschetto biondo e occhialoni da sole alla Mondaini, anche se io avrei preferito vederla truccata da Sbirulino, va beh! Con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini se ne va per me un'epoca irripetibile di televisione, varietà e cinema. Insieme a loro ricordo i volti di tanti personaggi dello spettacolo che riempivano le mie serate in famiglia davanti alla TV: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Alberto Sordi, Nino Manfredi (che per me sarà sempre Mastro Geppetto), Rita Pavone, Corrado, Gino Bramieri, Macario (indimenticabile nella pubblicità del panettone Galup) e molti altri. Di Raimondo e Sandra la prima immagine, o meglio video, che mi torna alla mente è la sigla di chiusura della trasmissione “Noi … no”, “Ma quant'è forte Tarzan”. Quanti ricordi affiorano adesso che ho 37 anni su quegli anni dell'infanzia, trascorsi con S

Shugendô Now

Shugendô (The Way of Acquiring Power). Moderni Giapponesi che seguono un' antica pratica religiosa alla ricerca della propria spiritualità sulle montagne. I praticanti, attraverso ardue scalate ed immersi nella pace e bellezza della natura, purificano le “sei radici della percezione”, rivitalizzano la loro energia e si ricollegano alla loro più vera natura, per poi ritornare rinnovati alla vita di città. Da vedere e testare.

Il ragno e l'ambrosia.

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Tra un po' da bravo “pensionato” mi lascerò andare tra le braccia di Caer Ibormeith (dea Irlandese del sonno e dei sogni dalle fattezze di un cigno, più sexy di Morfeo). Prima però voglio annotare il rischio terribile a cui sono andato incontro questa sera e la bella nottata semi-in-bianco di ieri. 15 settembre 2010 ore 3:00 sento la mia morosa alzarsi dal letto, soffiarsi il naso tappato e mocciosissimo, causa allergia all'ambrosia (mi pare) e dirigersi in bagno. Sento scorrere l'acqua del lavandino una, due, tre volte, uno starnuto, poi un altro e già mi dico: che rompicoglioni, cazzo sta facendo ! Ore 3:30 la sento in successione starnutire, soffiarsi il naso, consumarmi tutta l'acqua del lavandino, farsi la doccia e accendere il fon. A questo punto mi sorge un dubbio: è impazzita. Mi alzo, vado in bagno e me la trovo effettivamente presa con la messa in piega: Io: “Amore che cosa fai ? Stai bene ?” Lei: “Non riuscivo a dormire per l'allerg

Pausa forzata.

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Mi scuso fin da ora con i pochi che seguono il mio blog e con chi mi stimola a scrivere più spesso. Purtroppo ho avuto una rivoluzione improvvisa sul lavoro che sta assorbendo tutto il mio tempo e i miei pensieri. A volte tocca proprio giocare con la "M". Sto lavorando per tornare al più presto ad una nuova vita, più  serena piena di post(s) ^_^

BRAAAP !

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BRAAAP !!!!! Onomatopea che traduce il suono del motore di una moto da cross quando "apre" il gas. Il motocross è stato il primo sport che mi sono scelto da solo, dopo aver visto alla TV una gara del MotorShow di Bologna. Avevo qualcosa come 13 / 14 anni, corsi subito dal mio vecchio e gli chiesi: voglio (verbo utilizzatissimo da me all'epoca) la moto per fare il cross. Al che il mio vecchio rispose, come al solito, sì, va bene, nella speranza che mi sarebbe passata di lì a poco, come tante altre volte era successo. Ma stavolta ero convinto, come lo sono stato inseguito con lo snowboard, e non ho mollato, la moto doveva arrivare ed essere da cross. Non mi interessava per niente avere il motorino, come i miei coetanei, per andare in giro a fare le "penne" (non quelle da mangiare), io invece volevo fare i salti, le derapate, andare in fuoristrada, con casco e tutto il resto. Per questo dopo un po' i miei hanno ceduto, visto che in una pista e con t

Mondiali con papà.

14 giugno 2010 Oggi ho visto una partita dei mondiali di calcio in Sudafrica: Giappone – Camerun. Il Giappone ha vinto 1 – 0. Ho aderito ad un'offerta della TV Satellitare per poter vedere sia questa che tutte le altre partite del Campionato del Mondo di Calcio 2010. Inizialmente non mi interessava spendere dei soldi per vedere le partite non trasmesse dalla TV nazionale, la RAI, poi ho pensato a mio padre, al fatto che è ammalato e che i suoi momenti di tranquillità li trascorre davanti alla TV, spesso guardando le partite di calcio. Questo poi potrebbe essere l'ultimo Mondiale che vede ... Abbiamo visto la partita odierna in officina, grazie ad un vecchio televisore recuperato per l'occasione. Mio padre non ha visto tutto l'incontro, ma quando era lì con me e i suoi operai, col sigaro in mano e lo sguardo all'insù verso lo schermo, l'ho visto sereno, rincuorato dalla nostra presenza, che gli ha fatto dimenticare per un po' la sua malattia e la trasfusione

Equilibrio.

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Questa è la mia situazione oggi: un piede vuole partire, ma l'altro è costretto a restare ... Dal 25 Dicembre al 4 Gennaio sono stato in Giappone col mio amore. Ho conosciuto ancora meglio un paese che apprezzo e mi affascina sempre di più, anche grazie alla mia "M". Sono felice, anche se la vita è troppo difficile per me. Grazie "M", sei unica.